1764085271Cod. 8334 Globo TerrestreGlobo terrestre con mari oceani neri, della Cram’s Universal Terrestrial Globe da 12 pollici, prodotto dalla George F. Cram Company di Indianapolis, una delle più influenti case cartografiche statunitensi attive tra la seconda metà dell’Ottocento e la metà del Novecento. L’azienda, fondata da George Franklin Cram, si specializzò nella produzione di atlanti, mappe e globi scolastici, utilizzando tecniche di stampa innovative che permisero di rendere i globi accessibili a un pubblico più vasto.
Base in metallo cromato con forme geometriche pulite e un meridiano anch’esso metallico: un chiaro esempio di design Art Deco, tipico degli anni compresi tra il 1935 e il 1941.
Buono stato, segni d’uso e abrasioni, buona la leggibilità
Misure cm 30 x 42 – 11.8 x 16.5 in
Questo globo appartiene a una delle serie più riconoscibili dell’azienda, caratterizzata dagli oceani neri e dai continenti colorati, una scelta grafica molto tipica degli anni Trenta e Quaranta. La cartografia è stampata su gore litografate incollate su una sfera di cartone modellato e successivamente laccata; questa tecnica, comune all’epoca, è la causa delle tipiche abrasioni superficiali presenti sui modelli odierni.
Il globo presenta inoltre un grande analemma a forma di otto, posizionato nel Pacifico, che mostra la declinazione solare e l’equazione del tempo durante l’anno: un elemento caratteristico dei globi educativi pre-bellici, quando l’astronomia applicata alla navigazione aveva ancora un ruolo essenziale nelle scuole.
L’analisi dei confini e della geografia indica che il globo riflette lo scenario geopolitico immediatamente precedente la Seconda guerra mondiale: l’India è ancora parte dell’Impero britannico, l’Africa presenta le grandi divisioni coloniali europee, mentre in Asia orientale si nota l’assetto tipico degli anni precedenti al 1941. L’insieme di questi elementi, unito allo stile della base e al tipo di stampa, permette di datare il globo con buona precisione al periodo compreso tra il 1938 e il 1941. È un momento storico di grande trasformazione: il mondo è sul punto di entrare nel conflitto globale e molti confini mostrati sul globo cambieranno radicalmente nei decenni successivi.
George Franklin Cram (1842–1928) era un editore di mappe statunitense.
Dopo la guerra civile, ha fondato un’impresa cartografica che nel 1867 divenne la George F. Cram Company.
La sua azienda è diventata famosa per la produzione di atlanti, globi e mappe a prezzi accessibili, grazie anche a una tecnica chiamata cerografia, che permetteva di fare incisioni su cera e poi placcare le lastre di stampa, rendendo la produzione più efficiente.
I primi globi risalgono all’inizio del XVI secolo. Nati sotto la spinta delle grandi esplorazioni geografiche, vennero fin da subito utilizzati a scopo didattico presso corti principesche, monasteri e collegi. Nel XVIII secolo, grazie al lavoro del geografo ufficiale di Luigi XIV, si diffusero sia il globo celeste — che rappresenta la superficie concava del cielo con le sue costellazioni — sia il globo terrestre, che mostra invece la superficie della Terra con mari, isole, fiumi e città.
Le tecniche produttive prevedevano la realizzazione di due emisferi in cartapesta, pressati e modellati su o all’interno di uno stampo emisferico, lasciati asciugare e rinforzati internamente con una tavoletta di legno. Gli emisferi venivano poi incollati e ricoperti da un sottile strato di gesso, sul quale si applicavano i fusi del globo: aree comprese tra due meridiani, di solito dodici, ciascuna delle quali copriva 30 gradi di longitudine. I fusi erano realizzati in carta stampata mediante incisione su lastra di rame, poi colorata.
Nell’Ottocento, con l’espansione dei commerci, la maggiore circolazione delle informazioni e l’introduzione dell’obbligo scolastico, crebbe il desiderio di conoscere paesi lontani. Il vecchio metodo di costruzione dei globi divenne rapidamente inadeguato: i fusi stampati da lastre incise non erano più sufficienti, e l’unica soluzione efficace divenne la litografia, che permetteva di stampare e aggiornare rapidamente mappe destinate a diventare obsolete a causa del costante avanzare delle scoperte geografiche.